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IIS Mazzini, la Shoah vista dagli studenti con occhi da storico

Gli studenti del Mazzini ricordano la Shoah vestendo i panni dello storico

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Gli studenti del Mazzini ricordano la Shoah vestendo i panni dello storico. «É interessante e doveroso riflettere sulla professione dello storico, con particolare riferimento alla realtà siciliana: cerchiamo sempre con i nostri alunni di far partorire la riflessione, la curiosità ma soprattutto la capacità critica di elaborare fatti accaduti contestualizzando la realtà odierna» spiega Emma Barrera, dirigente scolastico dell’IIS Mazzini sottolineando che il progetto «I giovani ricordano la Shoah», coordinato e promosso da Tania Desari, docente di Storia e Filosofia e referente della legalità, giunto al suo step finale lunedì 29 gennaio, «è finalizzato alla promozione di iniziative didattiche finalizzate alla riflessione sulla Shoah, alla promozione di studi e approfondimenti sul tragico evento che ha segnato la storia europea del Novecento». «Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzare in tema di legalità con la realizzazione di elaborati di tipo artistico-letterari inerenti le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani. Temi a cui gli studenti hanno lavorato con impegno critico alla realizzazione di tali elaborati oggetto di bando di concorso indetto dall’Ufficio scolastico regionale» precisa la docente annotando che lo step finale del progetto si è articolato in tre diversi momenti. «Sono stati proiettati i documentari: “Le leggi razziali nel territorio ibleo e la difesa della razza”, lavori prodotti dagli studenti nell’ambito del Vittoria Peace Film Fest, ed è stata presentata la rivista Studi Storici Siciliani. Infine si è tenuto un incontro-dibattito coordinato dai docenti Andrea Guida e Antonella Giardina a cui hanno partecipato ospiti illustri come: Marcello Saija, docente di Storia delle Istituzioni politiche, direttore della rivista , e Giuseppe Speciale, presidente del Consiglio del corso di studio “Laurea Magistrale in Giurisprudenza” nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania».

Tratto dall’articolo del quotidiano La Sicilia del 5 febbraio 2024